mercoledì 9 aprile ore 20.00, all’interno della vecchia chiesa di Settecà
IL RITO E L’INTIMITÀ DELLA PREGHIERA
Memoriale della Pasqua Ebraica: cena rituale e momenti di preghiera (30 posti limitati agli operatori pastorali) – guiderà l’incontro l’insegnante Federica Marin
Pasqua ebraica e Pasqua cristiana
Pasqua di ieri e di oggi. Solo risalendo a queste origini, possiamo capire che cosa ha fatto Gesù nella sua ultima Cena, e comprendere il vero significato della nostra Pasqua, la Pasqua cristiana, nella continuità rituale e nella novità, perché è Cristo la vittima e il sacerdote della redenzione e della nuova ed eterna alleanza.
Esplorazione delle origini ebraiche e paleocristiane della festività pasquale. La parola “Pasqua” deriva proprio dall’ebraico “Paseh” che significa “passaggio”. Era la festa annuale con cui gli ebrei ricordavano (e ricordano tuttora) il prodigioso attraversamento del Mar Rosso quando, dopo 430 anni di schiavitù in Egitto, furono liberati da Mosè.
Egli li condusse attraverso il deserto verso la terra di Palestina, la Terra Promessa, con un viaggio che durò 40 anni e fu pieno di difficoltà. Transitare infatti, con una numerosa carovana per sentieri e prati era motivo di litigi con i proprietari dei fondi. Per evitare di continuare a creare tali animosità presso le comunità che incontrava, Mosè scelse la via ardua del deserto. In ricordo di questo storico viaggio, la festa di Pasqua era celebrata dagli ebrei, in ogni nucleo familiare, con la consumazione di bevande e alimenti connotati da un forte valore simbolico.
Ed è interessante osservare come nel pasto pasquale moderno abbiamo conservato alcuni cibi del banchetto ebraico, dando ad essi un significato diverso.