Grazie alla supervisione di Paolo Zarantonello, all’impegno del meccanico vicentino Bruno Fabris e dei tre ex ciclisti Roberto Milan, Bruno Bertoldo e Roberto Gobbi, la Polisportiva Juventina Bertesina potrà festeggiare i suoi 63 anni d’attività con un’iniziativa rivolta ai più giovani e con un incontro conviviale all’inizio di febbraio.

L’attività ciclistica della Polisportiva Juventina Bertesina ha avuto inizio nel lontano 1955 ma è dal 1963 con il gruppo che comprendeva Amabile, Grendene, Ideari e Peruzzo che svolgeva l’attività di regolarità con presidente l’avvocato Bortolo Brogliato (oggi 92enne) che s’inizia la vera storia del sodalizio. Fino agli anni 1990 la Juventina ha svolto l’attività giovanile con molte soddisfazioni e con qualche atleta approdato al professionismo come Olivetto, Caneva e Ongarato tra gli altri, per poi proseguire fino ai giorni nostri con il settore cicloturistico. La festa inizierà sabato 3 febbraio nel pomeriggio con un incontro tra i ragazzi e l’ex campione del Mondo del 1972 di Gap Marino Basso che ha vestito prima di approdare nel professionismo la maglia della Juventina. Tra gli ospiti ci saranno anche gli ex Angelo Furlan ed Alessandra Cappellotto, che racconteranno ai ragazzini le loro imprese sportive. La rimpatriata proseguirà domenica 4 febbraio con la Messa delle 11 a Bertesinella con una mostra fotografica con più di 500 foto sulla storia della Juventina e con l’incontro conviviale alla Corte di Casale (12,30) con la presenza di una decina di campioni del mondo delle due ruote e di numerosi ex professionisti da Basso a Tumellero, da Battaglin a Seganfredo da Martini a Maino, da Carta a Marotto. Molti anche gli altri ospiti legati al mondo delle due ruote e alla società con Pasqualin, Maccioni, Busato, Lazzaro (tra questi anche tanti campioni del mondo di ciclismo nei loro ambiti lavorativi), Carlesso, Michieletto e Comacchio che hanno già confermato la loro presenza. Saranno più di 250 le presenze previste con Ballan, Pozzato e Martinello che non hanno ancora sciolto la riserva. • Enzo Casarotto