da “Il Giornale di Vicenza” del 31 gennaio 2024
Consigli di quartiere in dieci zone. «Prime sedute entro giugno»
L’iter
Dopo l’approvazione, avvenuta nel corso dell’ultima seduta del Consiglio, delle modifiche allo statuto del Comune, propedeutiche all’istituzione dei fratelli minori dell’assise di sala Bernarda, si punta a definire nel dettaglio tutti gli aspetti dei nuovi organismi, dalla composizione, alla loro durata e organizzazione. A partire dal progetto messo a punto dalla giunta in collaborazione con un gruppo di lavoro espressione della maggioranza consiliare. Forze civiche e politiche che anche ieri mattina erano presenti in sala Stucchi mentre il sindaco Giacomo Possamai e l’assessore con delega ai quartieri e alla partecipazione, Matteo Tosetto illustravano la proposta.
Le zone e il funzionamento
Le linee di indirizzo approvate dalla giunta prevedono l’istituzione di dieci consigli di quartiere. Ecco le zone, ognuna delle quali con una popolazione di 10-15 mila abitanti: 1 – Centro storico; 2 – Araceli, Santa Lucia, San Francesco, Sant’Andrea; 3 – S. Pio X, stadio, Casale; 4 – Borgo Berga, Campedello, Santa Croce Bigolina, San Pietro Intrigogna, Debba, Longara; 5 – Sant’Agostino, Ferrovieri, Gogna, Monte Berico; 6 – San Lazzaro, San Giuseppe, San Felice Fortunato, Quadrilatero; 7 – Maddalene, Santa Bertilla, Villaggio del Sole; 8 – Polegge, San Paolo, San Bortolo, Laghetto; 9 – Anconetta, Ospedaletto, Saviabona; 10 – Bertesinella, Bertesina, Settecà, Stanga. Secondo le linee guida, che in commissione dovranno tradursi in una proposta di regolamento destinata a essere approvata dal consiglio comunale, previo passaggio in giunta, i consigli non avranno funzioni deliberative, ma solo consultive e propositive sui temi legati ai quartieri, operando come interlocutori dell’amministrazione per individuare soluzioni e risposte alle istanze del territorio; potranno trasmettere proposte, progetti e segnalazioni in merito a problematiche specifiche del quartiere di competenza: dai lavori pubblici, alla viabilità del quartiere, dalle manifestazioni alle attività di aggregazione e valorizzazione del quartiere, dalle idee progettuali nell’ambito di bilancio partecipativo ai patti di collaborazione, fino ai centri di aggregazione, centri civici, impianti sportivi, parchi gioco e aree verdi.
Modalità di elezione
Secondo questa impostazione, ogni consiglio di quartiere avrà 12 componenti: nove eletti dal consiglio comunale con scrutinio segreto tra i candidati iscritti nell’albo che sarà istituito mediante avviso pubblico e tre componenti eletti tra i propri rappresentanti dal Tavolo di rete del quartiere, che comprende tutte le realtà del territorio che ne fanno richiesta, tra cui istituti comprensivi, comitati genitori, rappresentanti delle comunità religiose, realtà attive sul territorio e associazioni di categoria. Ogni consiglio di quartiere, che sarà dotato di presidente e vice, durerà in carica quanto il consiglio comunale e si riunirà con cadenza almeno bimestrale in uno spazio comunale individuato per ciascuna zona; potrà organizzare il lavoro in commissioni, distinte per temi. Volontaria e gratuita la carica di consigliere di quartiere. È inoltre prevista la costituzione della consulta dei quartieri che comprende tutti i presidenti dei parlamentini.
«La proposta andrà discussa assieme a quella della lista Rucco – il commento del sindaco -. In commissione non portiamo una proposta blindata, ma linee di indirizzo che intendiamo discutere con tutte le forze presenti in consiglio, per elaborare un documento condiviso». Documento che sarà il carburante in grado di far decollare il progetto: «Siamo consapevoli – ha aggiunto Tosetto – che si tratta di organismi che hanno bisogno di un tempo lungo per acquistare forza, come accaduto per i vecchi consigli di circoscrizione».